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Doc e Dop
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Doc e Dop

A partire dall’ultimo dopoguerra molte nazioni europee hanno introdotto normative per tutelare dalle contraffazioni e dalle imitazioni i propri prodotti alimentari tradizionali. In Italia nel settore caseario le prime Denominazioni di origine controllata (Doc) furono assegnate nel 1955 in base a una legge elaborata l’anno precedente (n. 125/54), prima ancora che una normativa analoga fosse studiata per i vini. Ma già nel 1951 la Conferenza di Stresa, con un documento firmato da otto nazioni europee, tra cui l’Italia, aveva riconosciuto l’esistenza delle denominazioni di origine. La Doc prevedeva la produzione solo all’interno di un territorio ben delimitato secondo tecniche stabilite da una normativa detta «disciplinare» (ovviamente deve trattarsi di tecniche che appartengano alla storia di quel formaggio e di quel territorio). A metà degli anni Novanta I’Unione europea ha reso operativa la Denominazione di origine protetta (Dop), approvata nel 1992 e studiata anch’essa per tutelare i prodotti tradizionali la cui lavorazione sia interamente effettuata all’interno di un comprensorio specifico (non per nulla la denominazione contiene in genere un’indicazione geografica). La Dop, estesa non solo all’Unione europea ma anche ai paesi che hanno stretto accordi commerciali con essa, ha sostituito la vecchia Doc. La Dop è stata finora assegnata (ma il numero è in continua evoluzione) a 47 formaggi italiani, trasformando in Dop le Doc precedenti al 1996: dopo questa data è direttamente assegnata come Dop. Per maggiori informazioni sui formaggi italiani DOP: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7469    

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